domenica 5 febbraio 2012

Centro-Fisiomed:dir.San.Dr Martina-Centro di fisioterapia -osteopatia-riabilitazione-Parabita Lecce

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Dott.Luca Martina
Osteopata-Fisioterapista-Laurea Magistrale in Scienze della Riabilitazione
via Impero 179-Parabita-Lecce
CELL:349 8148352
Leggi gli articoli,il dott.Luca Martina intende con questi,far conoscere il suo modo di lavore,i risultati,le sue esperienze,se sei un paziente,o un collega Osteopata o Fisioterapista,e volessi apportare la tua esperienza o qualunque domanda riguardo una patologia da trattare e riabilitare, contattaci o scrivici su questo blog. 

5 commenti:

  1. Il dolore infiammatorio al tendine del sovraspinoso della cuffia dei rotatori è un dolore che sovente avviene per un'alterazione biomeccanica e funzionale della stessa articolazione.Questo può essere derivato da un logorio lento e continuo che questa articolazione può subire per cause dovute all'attività lavorativa svolta,specie per quei lavori che obbligano la spalla a svolgere sempre gli stessi movimenti;oppure per dei traumi dovuti a cadute o eccessivi pesi afferrati,in modo improvviso e violento.La spalla è una articolazione delicatissima ,sospesa dall'equilibrio sinergico e funzionale di tutti i muscoli e le articolazioni che la compongono, come punto fisso si considera l'articolazione sterno clavicolare.E' facile intuire di come delicato è questa complesso articolare.Anatomo funzionalmente l'abduzione del braccio(allontanamento delbraccio verso l'esterno) è dato da 0-45° dal sovraspinoso che decorrendo dallo spazio sovraspinoso della spina della scapola,si inserisce scorrendo al disotto dell'acromion,su trochite.E' proprio questo tendine, che urtando nella sua faccia superiore dell'acromion nell'abduzione crea uno strofinio che con il tempo lede tale tendine fino a sfilacciarlo o addirittura fino a rompersi.Il logorio provoca una rottura microcircolatoria di arteriole che lo irrorano e nutrono.Quindi sono inevitabili delle infiammazioni tendinee.Il dolore ,come tutti i dolori tendinei sono forti insopportabili,tipicamente notturni,spesso ci si deve alzare per passeggiare la notte.viene spontaneo mantenere la spalla ferma in posizione antalgica.L'immobilità non fa altro che a diminuire il range articolare,e quindi diminuendo la motilità aumenta la rigidità e quindi aumenta il dolore nell'aumento dell'escursione articolare.Protocollo terapaeutico del dott.Luca Martina prevede un approccio multidisciplinare,fatto di sedute di tecar terapia innizialmente per ridurre l'infiammazione tendinea e quindi il dolore,successivamente in concomitanza delle prime sedute si passa a delle sedute osteopatiche,che avranno come scopo il recupero del range articolare senza procurare nessun riflesso di dolore.Il lavoro viene continuato dal dott.Luca Martina con un lavoro attivo nella Paalestra del suo studio Fisiomed,attraverso degli esercizi attivi,o attivi assistiti.Inoltre il dottore qualora fosse necessario consiglia delle sedute individuali di kinesiterapia in acqua,dove egli stesso segue il paziente per un recupero completo e funzionale dell'articolazione.Il trattamento sarà sempre individuale e personalizzato a seconda del quadro clinico presentatogli.Chiamate e oppure esponete il vostro problema su questo blog,potrete avere una risposta

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  2. La pubalgia.
    Questa patologia è caratterizzata dalla infiammazione nella zona pubica e perineale di muscoli,legamenti e tendini.Le cause possono essere diverse e quasi sempre concomitanti una con l'altra;prima di tutto ci può essere una predisposizione a tale patologia per un alterata morfologia delle strutture interessate,come una eterometria(diversa lunghezza ) delle anche,o una lieve scoliosi lombare,o un piattismo dei piedi,o valgismo o varismo delle ginocchia.A questo va sicuramente aggiunto un sovraccarico funzionale o uno stress muscolo tendineo non opportunatamente compensato con esrcizi di scarico neuro-muscolare o trattamenti defaticanti locali.Se questo non viene eseguito è molto facile che sportivi professionisti o amatoriali incorrano in tale patologia.L'approccio terapeutico deve essere multidisciplinare,per questo il dott.Luca Martina effettua dei trattamenti personalizzati e individualizzati,facendo prima una attenta diagnosi,andando a stabilire la zona infiammata,che può essere più legata all'inserzione muscolare interessata.Quindi si differisce l'infiammazione interna dovuta e confermata dalla contrattura dell'adduttore,oppure superiore dovuta all'infiammazione degli addominali.Ci potrebbe essere anche un interessamento di muscoli perineali che va confermata dall'infiammazione e palpazione di tali muscoli.L'approccio terapeutico del dott.Luca martina a seconda del caso ,include la parte strumentale fisioterapica come la tecar che agiscono sulla parte muscolare decontratturando,essenziale è la parte manipolativa attraveso delle sedute osteopatiche per la detensione muscolo tendinea della zona interessata dalla flogosi.Per una integrazione il dott.Luca martina educa il paziente attraverso degli esercizi attivi,e strech-ing eseguiti nella palestra riabilitativa allo scopo di mobilizare e riequilibrare la parte muscolo tendinea interessata.Inoltre eseguirà per gli sportivi un reintegro all'attività agonistica attraverso un pre allenamento,in modo da eseguire un lavoro graduale,allo scopo di reintegrare l'atleta all' allenamento differenziato,includendo delle sedute in Piscina.Se volete esporre il vostro problema contatate il dott.Luca Martina

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  3. Bendaggio kinesiologico

    Il bendaggio kinesiologico, conosciuto anche come taping neuromuscolare o kinesio-taping, è una tecnica che si basa sulla riattivazione dei normali processi neurologici, circolatori e sensitivi che sono alterati dallo stato patologico della zona interessata.
    La tecnica si sviluppa attraverso l’applicazione di speciali bende elastiche, che si applicano sulla cute con diversi gradi di tensione, in base al problema da trattare. L’utilizzo di tale tecnica trova nei danni muscolari, nelle disfunzioni articolari, nella gestione del dolore o degli edemi, i suoi campi di applicazione principali.
    In riabilitazione il suo utilizzo è ottimale se associato in combinazione con altre metodologie terapeutiche, durante il recupero funzionale, dopo l’utilizzo di terapie fisiche o manuali, in modo tale che il paziente riceva i benefici terapeutici nell’arco di tutta la giornata o per più giorni.
    Il suo meccanismo di funzionamento si basa su dei principi basilari di fisiologia, ovvero va a dare delle informazioni cutanee sensoriali in modo tale che il corpo possa riorganizzare i suoi processi di guarigione.
    Il bendaggio crea una decompressione sottocutanea che migliora la circolazione linfatica e sanguigna con il risultato di avere una riduzione della pressione sui recettori del dolore che, se irritati, inviano segnali dolorosi e creano rigidità muscolare.
    Nei problemi di disallineamento articolare, il bendaggio è utile perché dà un’informazione continua all’organismo che a sua volta si organizza per correggere il problema disfunzionale.
    I principali effetti di questa tecnica si possono racchiudere in questi punti:
    • Riduzione del dolore: stimola i recettori meccanici, diminuisce la pressione sui recettori chimici e diminuisce l’infiammazione, agisce sul sistema del “gate-controll”.
    • Correzione della funzione muscolare: stimola la contrazione in un muscolo debole, inibisce la contrazione in un muscolo contratto o affaticato, riduce la fatica.
    • Aumento della circolazione sanguigna e linfatica: con conseguente riduzione dell’infiammazione, drenaggio degli edemi, smaltimento delle tossine, migliore nutrimento per i tessuti.
    • Allineamento articolare: normalizza il tono muscolare, riduce il disallineamento creato da contratture o spasmi muscolari, migliora l’ampiezza del movimento che è limitata dal dolore.
    La tecnica non ha controindicazioni (escluse quelle assolute), perché si usano materiali anallergici e che non contengono nessun tipo di farmaco o di principio attivo;questo la rende applicabile su tutti i soggetti ed a tutte le età.

    CENTRO FISIOMED
    Dott. Luca Martina
    Osteopata
    Fisioterapista

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  4. L'Ortodonzia e l'Osteopatia .
    Un attento Dentista conosce l'importanza di collaborare con un bravo Osteopata per ottenere un maggiore successo e una migliore tollerazione da parte del paziente che subisce dei lavori ortodontici.
    Le correlazioni anatomiche legamentose,ossee,muscolari tra i denti e di tutto l'apparato buccale con altri organi e altri distretti del nostro corpo sono risapute,ma intenderò solo ricordarne alcune.
    Avere una malocclusione dentale porta a alterazioni morfo funzionali in primo luogo all'articolazione Temporo-Mandibolari,con degenerazione di tale articolazione,che se non trattata ortodonticamente e osteopaticamente porterà inevitabilmente alla degenerazione fino al click articolare,che tesimonia un interessamento del menisco.Questo è già avere un danno locale,ma non solo perchè questo si ripercuoterà con uno squilibrio muscolare e legamentoso che inciderà con un adattamento a livello della dimamica cranica,oltre che una alterazione funzionale del rachide cervicale.Tale aterazione si ripecute con un adattamento all'ineamento delle spalle,diaframmatica del rachide dorsale e dell'osso sacro,secondariamente questo si ripercuoterà fino a scendere a livello delle ginnocchia,e dei piedi.Questa non è Fantascienza,come mi ha detto un bravo odontoiatra della provincia di Lecce,che mi ha chiamato a conferire nel suo studio ,riguardo una paziente comune che si era rivolta a me per dei trattamenti osteopatici,in seguito ad una aumentata manifestazione dolorosa cranica con forme di cefalea,in seguito al buon lavoro che l'odontoiatra stava effettuando. E' risaputo che un corretta occlusione dentale significa avere una buona postura e quiindi una migliore armonia delle curve rachidee,questo è ormai riportato e dimostrato tramite studi con strumenti compiuterizzati,e publicazioni sulle riviste di medicina odontoiatrica.Quindi è solo un lavoro di detensione e amonizzazione di tutte queste strutture che si può meglio tollerare i cambiamenti che meccanicamente vengono indotti dalla correzione odontoiatrica.Chi lo capisce e percepisce in Primis è il paziente che lo sente su se stesso,per questo si rivolge spontaneamente dall' osteopata.Va detto che molti dentisti lavorano a braccetto con tale figura professionale.

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  5. L'osteopata e l'Idrokinesi
    L'osteopatia pone come strumento terapeutico principale la manipolazione.Allora mi sono interessato ad effettuare delle sedute in acqua,dove per eccellenza il corpo del paziete diventa leggerissimo,in quanto galleggiando il suo peso si dimezza,si ha un rilassamento generale maggiore,dovuto al naturale apporto benefico dell'acqua,e perchè il paziente percepisce meno la sensibilità dolorifica della zona da trattare.Sto trattando una paziente con Artrite Reumatoide in stato avanzato,quindi le articolazioni sono tutte coinvolte,molto dolenti e non adatte alla manipolazione.Sto eseguendo una seduta a settimana di 45 minuti immerso insieme alla paziente da circa 4 mesi.La seduta risulta molto piacevole per la paziente,possiamo mobilizzare tutte le articolazioni,senza grosse manifestazioni algiche,attraverso delle manipolazioni fattele in acqua ,sia attraverso degli esercizi attivi esguiti dalla sessa.Insisto molto con gli esercizi di respirazione diarammatica e dei muscoli intercostali per ottenere anche dei benefici sotto l'aspetto della rieducazione motoria de muscoli principali ed accessori.Un capitolo direi essenziale lo riveste la mobilizzazione della colonna vertebrale attraverso delle manipolazioni fatte sulla colonna con paziente distesa e galleggiante sul dorso, l'ho denominata manipolazione "Coccodrillo",contrapponendo la mani sul tratto del rachide che richiede una maggiore manipolazione perchè rigido e bloccato da restrizioni muscolo-articolari.Ho ottenuto dei miglioramenti significativi in toto sul rachide già dalle prime sedute ancor più nelle ultime, riscontrato da una maggiore flessibilità in seso latero-laterale nella mobilzzazione del rachide.Ottimi sono stati i risultati nella manipolazione cranica,specie sull'articolazione atlanto-occipitale,e occipito- mastoidea,e sappiamo quanto quest'ultima apporti banefici a livello vascolare e sul sistema nervoso.Concludo affermando che l'osteopatia- idroterapica può e deve essere esguita specie per casi simili,dove abbiamo delle rigidità importanti,e dolori alla manipolazione.

    Dott.Luca Martina

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